
Ai confini interni ed esterni dell’ Unione Europe i diritti umani sono
sospesi. Alcune recenti modifiche normative stanno producendo importanti cambiamenti alle politiche migratorie. Ne sono un esempio la deriva repressiva e securitaria del decreto legge Orlando-Minniti, il sistema degli Hotspot – luoghi di deportazione illegittima, già denunciati lo scorso anno da Amnesty
International – e la revisione del Regolamento Dublino – che blinda richiedenti asilo e titolari di permesso in unico paese.
A tutto questo c’è chi risponde proponendo esempi virtuosi d’accoglienza dal basso e battendosi quotidianamente per la libertà di movimento.
Ne parleremo con le/gli attiviste/i dell’accoglienza greca, rispondendo all’appello internazionale alla mobilitazione lanciato dal City Plaza per la data del 18 marzo, anniversario dell’accordo fra UE e Turchia del 2016, accordo finalizzato a gestire i flussi di rifugiati e a blindare le frontiere dell’Europa orientale. In una Grecia devastata dalla crisi economica, è stata sorprendente e puntuale l’ondata di solidarietà che si è attivata e che ha dato
vita a molteplici esperienze autogestite, realizzando nuove e radicali pratiche d’ accoglienza dal basso. Tramite queste esperienze, migranti e attivisti hanno ribadito la necessità di un’Europa capace di garantire la libertà di circolazione e, soprattutto, di permettere a tutte e tutti una vita dignitosa.
Intervengono:
– Progetto STAMP Sostegno ai Transitanti e Accoglienza ai Migranti e ai Profughi _ https://www.facebook.com/
– Gaetano de Monte // Campagna Welcome Taranto _ https://www.facebook.com/
– Antonello Ciervo // ASGI Associazione studi giuridici immigrazione
– Marina De Stradis // Operatrice legale indipendente in Grecia
– Federico Annibale // Giornalista Freelance
– Collegamento dal “City Plaza – Refugees accomodation and solidarity space” di Atene _ https://www.facebook.com/
– Collegamento con lo squat “Jasmin School†di Atene
Modera e introduce Infomigrante