Il razzismo ci rende “insicuri”

Il 2007 è stato scandito da un processo di ripresa del razzismo. Sindaci e prefetti, con il supporto dei maggiori organi di stampa, hanno individuato tra gli esclusi le vittime predestinate per nascondere la loro inefficienza. Hanno indicato come pericolosi delinquenti i lavavetri, i writers, le prostitute, i rom e gli immigrati. Ci hanno offerto nuovi capri espiatori contro cui indirizzare disagi, insoddisfazioni e domande sociali alle quali loro non intendono rispondere. Il neonato ma già vecchio partito democratico ha deciso, in competizione con la destra fascista, di amplificare episodi occasionali di criminalità per dare avvio a modifiche legislative regressive.

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 31 ottobre, è stato prodotto dentro questa logica malsana, si tratta di un provvedimento razzista e xenofobo che è stato accompagnato da una campagna mediatica vergognosa per confondere le acque ed ottenere il consenso dei cittadini italiani.

Noi non ci stiamo. Denunciamo:

  • la regressione culturale di stampo razzista in corso nel nostro paese;

  • l’impianto xenofobo e discriminatorio del decreto legge approvato dal Governo;

  • la spettacolarizzazione televisiva degli sgomberi eseguiti in diverse aree di insediamento di cittadini rom e rumeni poveri;

  • la diffusione di atti e comportamenti razzisti che rischiano di tradursi in una vera e propria “caccia al rom e al rumeno”;

 

Una risposta della Roma democratica e antirazzista è indispensabile. Serve uno sforzo straordinario per costruire l’unica sicurezza possibile: quella sociale. Il governo con queste misure restrittive delle libertà individuali non intende sviluppare politiche d’inclusione sociale, non intende migliorare la vivibilità delle nostre città, non intende favorire la convivenza pacifica e che solo attraverso la tessitura e il rafforzamento delle relazioni sociali nei nostri quartieri e con le mobilitazioni potremo costringere il governo ad ascoltare questa nostra richiesta di sicurezza. Non dobbiamo essere complici di provvedimenti che  alla fine si ritorceranno contro di noi.

 

Invitiamo dunque tutti i cittadini democratici e antirazzisti ad attivarsi in prima persona per contrastare il razzismo “democratico” e trasversale alle diverse aree politiche:

  • scrivendo messaggi di indignazione ai parlamentari e ai ministri che dovranno nei prossimi giorni discutere il decreto legge;

  • organizzando iniziative pubbliche contro il razzismo nei propri quartieri;

  • promuovendo campagne di informazione e di comunicazione che chiedano al Governo di rimettere al centro della propria azione i reali bisogni delle persone: equità sociale, redistribuzione della ricchezza, casa e diritti sociali per tutti.

 

Coordinamento per Roma democratica e solidale