Il 15 Febbraio l’Arci insieme alle altre realtà antirazziste e ai migranti di Roma, scenderà in piazza per chiedere una soluzione alla situazione di grave difficoltà prodotta dal decreto flussi 2007.

Pensiamo che in questi ultimi giorni di gestione, anche se limitata dalle imminenti elezioni, il governo abbia il dovere di dare una risposta alla straordinaria richiesta di legalità che viene dai migranti: Uomini e donne che hanno affidato la loro speranza di vita ad una lotteria telematica.

Uomini e donne che questa volta non avete visto infreddoliti davanti un ufficio postale a testimoniare che l’idea dall’incontro a distanza fra domanda e offerta di lavoro, che è alla base del decreto flussi, è una ipocrisia che solo una destra illiberale e intollerante poteva promuovere e che solo una sinistra,purtroppo debole e piena di contraddizioni, poteva mantenere in vita.

Noi ci saremo, e ci saremo in tutte le iniziative che vorranno denunciare questo problema in polemica con chi non ha voluto vedere che proprio quelle persone verso le quali in questi mesi si è invocato legalità e repressione, proprio da quelle baracche brutalmente abbattute emerge l’assoluta necessità di essere regolarizzati, di non dover lavorare in nero per favorire l’evasione dei padroncini edili, di poter muoversi liberamente a Roma senza nascondersi e vivere alla luce del sole: emerge l’assoluta necessità di avere dei diritti.

Claudio graziano

APPELLO PER MOBILITAZIONE 15 FEBBRAIO
 
 
Spero finisca bene ma nel frattempo continuo a essere un fantasma…
“Del resto voglio solo lavorare e vivere tranquillo…
Ho partecipato al decreto flussi ma mi hanno detto che non è molto facile avere un permesso di soggiorno…
Al momento del decreto flussi 2006 non ho potuto partecipare perché non avevo più un datore di lavoro…
Senza permesso i datori possono fregarmi…
Sono venuto in Italia pagando per un permesso di soggiorno…
Ora sto lavorando e il mio datore di lavoro ha fatto la richiesta per il decreto flussi…
Ho tentato il decreto 2006 ma la mia domanda è andata perduta…
Per tornare a prendere il visto rischierei l’espulsione e non potrei più tornare in Italia…
Il decreto flussi è l’unica possibilità per mettermi in regola…
Ho provato anche se ho un’espulsione…
Sono stanco di dover correre da sinistra a destra e di dovermi nascondere dalla Polizia…
Senza permesso non ho lavoro e senza lavoro non ho permesso…
Ho un bambino di 4 anni che ho lasciato quando aveva qualche mese, senza permesso sono in gabbia…
Ho la paura nella pancia…”

Queste sono alcune delle mille frasi che abbiamo raccolto in questi anni dai migranti che abbiamo incontrato. Sono frammenti  di vita dolore e paura, ai quali nessuno è riuscito a dare una speranza concreta.
Quest’anno moltissimi cittadini,uomini donne, bambini hanno di nuovo affidato il loro futuro alla cinica e ipocrita lotteria del decreto flussi. Ma l’unica differenza con il passato e l’essere spariti dai marciapiedi delle poste quasi come se la manifestazione visibile della loro clandestinità potesse essere un’offesa a decoro della città. E, per dirla tutta, proprio quel decoro in nome del quale troppo spesso in questa si è operato per cancellare a colpi di ruspe e fogli di via molti dei luoghi dove questi uomini donne e bambini avevano trovato un rifugio,un posto seppur degradato, dove cominciare continuare a vivere e sperare.
  
DECRETO FLUSSI 2007
 
·        Di fronte a una quota complessiva, prevista dal decreto, di 170.000 ingressi sono state presentate 700.000 domande.
·        Il decreto flussi ha  riprodotto tutti quei meccanismi ipocriti, , che generano “clandestinità”.
·        La nuova procedura del decreto flussi ha solo spostato le code dei migranti dalle Poste ai Patronati, continua la vergognosa “lotteria” sulla pelle dei  migranti.
 
CHIEDIAMO
 

  • L’accoglimento di tutte le domande presentate che è l’unica risposta per regolarizzare le centinaia di migliaia di migranti già presenti sul territorio

  • l’accoglimento della domanda anche per chi ha avuto precedenti espulsioni e la revoca dell’espulsione tramite procedura semplificata (così come avviene per altre tipologie di visto a fronte di nuove condizioni soggettive)

  • la fine dell’ipocrisia per cui si costringono le persone a tornare al proprio paese per ritirare il visto e la predisposizione di una procedura semplificata.

Raccogliamo l’appello partito da Brescia, e che vedrà mobilitazioni in molte città italiane, e chiamiamo tutte le associazioni, organizzazioni, reti dei migranti e antirazziste per una giornata di lotta e mobilitazione anche a Roma per il 16 febbraio per chiedere l’immediato accoglimento di tutte le domande presentate.

 

Sabato 15 febbraio ore 17.30 presidio a piazza Santissimi Apostoli(piazza venezia) e delegazione alla prefettura di Roma.