Arci, avanti popolo

di Donatella Coccoli

L’ultima grande rete popolare della sinistra alla prova del congresso. I circoli come risposta alla crisi. La politica dal basso contro la delega e il metodo dell’uomo solo al comando. Parlano Francesca Chiavacci e Filippo Miraglia, candidati alla presidenza nazionale dell’Arci.

Il “papà” Pci è finito nell’album dei ricordi, il sindacato è stanco e in affanno, l’idea di uguaglianza è stata “rottamata”, il Partito Democratico è sempre più lontano dai territori. Che cosa rimane al popolo orfano della sinistra? Non molto, ma almeno c’è l’Arci. L’associazione nata nel 1957, con radici che affondano nel terreno delle società del mutuo soccorso ottocentesche, è infatti l’unica delle grandi reti popolari che non è ancora stata smantellata. Con il suo milione e centomila iscritti e i 4.867 circoli sparsi in tutta la penisola, rappresenta una realtà concreta. Attività culturali e di promozione sociale, certo, ma l’Arci dice la sua anche a livello politico. Il documento unitario per il congresso nazionale (dal 13 al 16 marzo a Bologna) ha il sapore di un vero e proprio manifesto: «Il nostro Paese, se vuole uscire dalla crisi non può arrendersi alla morte della politica, rassegnarsi alla democrazia dell’uomo solo al comando». Basterebbe poi ripercorrere gli ultimi anni per incontrare l’Arci sempre in prima fila nelle mobilitazioni popolari, molto spesso scavalcando a sinistra il Pd. Lo è stato per i referendum del 2011 sull’acqua pubblica, per la difesa della Costituzione il 12 ottobre 2013, per il taglio della spesa alla voce F35. Sempre impegnata contro il razzismo, l’associazione ha promosso la campagna “L’Italia sono anch’io” per il diritto di cittadinanza dei bambini stranieri nati in Italia e per il diritto di voto ai migranti. Il congresso di Bologna dovrà decretare il nuovo presidente, dopo che quello uscente — Paolo Beni — è diventato deputato del Pd. I candidati sono Francesca Chiavacci di Firenze, formatasi nella scuola dei circoli e Filippo Miraglia di Roma, con una lunga esperienza nell’Arci Immigrazione.

Leggi l’articolo completo sul numero 9 di Left, pagg. 32-35

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