1958-1960

 • La nascita dell’arci e l’attività di difesa del movimento circolistico

giovani si ribellano al governo

La decisione di dar vita ad una organizzazione unitaria nel campo culturale e ricreativo non e´ solo legata al desiderio di contrastare le tendenze centralizzanti dell´ENAL e di competere con la vasta azione svolta dai CIRCOLI confessionali e con le iniziative ricreative dei grandi complessi aziendali, ma anche allo sviluppo, iniziato verso la metà degli anni ´50, di nuove possibilità di utilizzo del “tempo libero”.
L´attività delle CASE DEL POPOLO era allora caratterizzata dal lavoro partitico-sindacale e da iniziative promosse da “comitati per divertimenti” (salvo non frequenti eccezioni). L´attenzione principale era rivolta alla difesa delle sedi “popolari” dal rischio dell´esproprio e dalle incursioni degli organi di polizia che tendono a contestarne, anche, licenze e attività (a volte aiutati in questa azione repressiva anche dall´ENAL).
Le forze della sinistra, costrette in posizione difensiva, stentano a sviluppare una sufficiente sensibilità culturale verso i problemi del tempo libero.
Si tenga presente inoltre la condizione di attacco concentrico portato da tutti gli organi dello Stato ai CIRCOLI e all´associazione.
Il tentativo di arricchire la capacità di iniziativa culturale dell´associazione inizia con la preparazione da parte dell´ARCI, assieme alla “SOCIETà UMANITARIA” di Milano di un convegno sul tempo libero.
L´Umanitaria, diretta dall´azionista Bauer, ha una storia incentrata sul rapporto con la cultura europea. Al convegno partecipano intellettuali importanti come lo stesso Bauer, Mario Spinella, Doumazdier (sociologo francese).
L´ARCI cerca anche di costruire, attraverso l´Umanitaria, un tavolo di incontro con le ACLI , che infatti parteciperanno al Convegno: e´ la prima occasione di incontro e dibattito con le ACLI.